DI PAOLA FERRARIO

Ai formatori che come me nei gruppi e nelle organizzazioni utilizzano il modello esperienziale, l’attuale situazione impone un ripensamento delle usuali metodologie e alcuni cambiamenti.

La formazione esperienziale, anche detta comportamentale, è fondata sull’esperienza e sull’agire dei partecipanti in risposta a precisi format, metafore e strumenti proposti da facilitatori esperti che osservano dinamiche e sinergie, che stimolano riflessioni sui comportamenti “che funzionano”, e che tengono in considerazione aspetti emotivi, sociali, cognitivi, al fine di promuovere apprendimenti, cambiamenti e trasformazioni.

La domanda che ci siamo posti è se a distanza tali azioni siano possibili. E se sì, come?

Ebbene la nostra recentissima esperienza racconta che “si può fare!”, ed è per questo che desidero condividerla con voi.

Motivazione, rigore e creatività, unite ad esperienze di studio come la Comunicazione Non Violenta, il Coaching, la Facilitazione Agile e l’Intelligenza emotiva, ci hanno permesso negli anni di avere notevoli gratificazioni da parte di coloro che ci hanno accordato la propria fiducia. In seguito al lockdown reso necessario dall’emergenza COVID-19, ci stavamo preparando a riprogrammare l’agenda circa una serie di interventi formativi già concordati con aziende nostre clienti.

Così, stimolati dalla richiesta degli stessi clienti che proprio in questo periodo si trovavano ad avere più tempo a disposizione per la formazione, travolti dalla passione per il nostro lavoro, abbiamo subito deciso di cogliere l’occasione e cimentarci a re-inventare le nostre proposte formative in chiave digitale.

La sfida non è stata semplice; abbiamo dovuto considerare diversi aspetti e fare più adattamenti rispetto al contesto abituale della formazione esperienziale.

Abbiamo riflettuto in particolare sui seguenti punti:

• La distanza fisica che impedisce l’osservazione diretta del comportamento dei partecipanti; cosa invece possibile in aula o outdoor.

• La necessità di acquisire abilità inerenti l’utilizzo degli strumenti tecnologici adatti ad erogare le attività formative.

• La ridotta comunicazione non verbale, limitata prevalentemente alle espressioni facciali ed ai toni della voce.

• L’assenza dell’interazione fisica tra i partecipanti.

Qui di seguito fornirò alcuni esempi di attività e di esercitazioni progettate e da erogare on-line, per raccontarvi le scelte che il mio team ed io abbiamo attuato a riguardo, circa gli strumenti tecnologici adottati e circa la “didattica”.

ON LINE

Strumenti

Per prima cosa abbiamo considerato l’elenco delle possibili attività, small tecnique o format, che proponiamo abitualmente in aula per individuare quelle che si sarebbero più facilmente adattate al nuovo setting e quali gli obiettivi che avremmo potuto raggiungere.

Abbiamo poi rivolto la nostra attenzione agli strumenti tecnologici disponibili:

• per la gestione dei gruppi online, molto indicati Meeting, Zoom.us, Whatsapp;

• per le attività collaborative a distanza, adatti Mural, Miro, PollEverywhere.

Gli strumenti a disposizione sono davvero tantissimi ed il rischio era disperdersi. Quindi, una volta selezionati quelli più adeguati, ci siamo “allenati” per diventare dei “master” nell’utilizzo degli stessi.

Didattica

Anche la progettazione degli interventi formativi deve adattarsi al nuovo contesto. Per esempio, occorre prevedere all’inizio di ciascuna sessione un periodo di “adattamento” del partecipante, per metterlo in condizione di poter utilizzare lo strumento abbastanza per poter partecipare con ingaggio e piacere, senza cedere allo scoraggiamento.

Occorre guidare il partecipante attraverso attività semplici, per condurlo agilmente all’interno del nuovo strumento tecnologico e della nuova modalità formativa ”a distanza”.

Tutto questo per fare in modo che durante le attività ed esercitazioni proposte il focus resti su ciò che si è invitati a “fare” e non sulle peculiarità dello strumento utilizzato.

La metodologia esperienziale prevede che ci siano sempre e comunque delle esperienze che coinvolgono i partecipanti e attraverso le quali si possano sperimentare nuovi comportamenti.

E’ quindi compito dei formatori progettare opportunamente le attività cui far seguire momenti di riflessione individuale e di gruppo. In questo caso attraverso strumenti quali Mural, Canvas, griglie o Post.it virtuali, utili alla condivisione con il gruppo coinvolto.

Dall’esperienza abbiamo anche appreso che:

• è opportuno che i gruppi siano composti da un massimo di 12-16 persone.

• se più numerosi, sarebbe meglio suddividere i partecipanti in sottogruppi e in momenti distinti, laddove possibile.

• per mantenere vivo l’interesse e offrire continuità, è buona regola assegnare dei semplici “compiti a casa”, eventualmente anche di gruppo, sui quali si possa poi tornare durante le sessioni successive.

• è buona regola fornire sempre all’inizio del percorso o della nuova singola sessione le “regole del gioco”, ovvero stipulare un patto educativo: comportamenti da tenere, tempi da rispettare, utilizzo regolato di audio e video, oltre l’uso della chat.

non sono da sottovalutare le difficoltà di connessione; i partecipanti, infatti, potrebbero essere dotati di connessioni instabili e sulle quali noi non abbiamo alcuna incidenza. Per questo, in fase di progettazione, occorre limitare la selezione delle applicazioni da utilizzare in contemporanea. Può essere opportuno chiedere a supporto altri dispositivi, ad esempio smartphone e Whatsapp.

Di seguito elenco alcuni esempi di proposte da noi ideate, dove la creatività si coniuga con la tecnologia per rendere possibile la formazione esperienziale.

“ Nomination “

ICE BREAKER

Ice-breaker energizzante all’inizio di una sessione in remoto.

Chiedere a tutti i partecipanti di aprire l’applicazione (Zoom, Meet o Webex) e scegliere la visualizzazione in formato griglia, con le telecamere attive.

Il formatore inizia chiamando un nome a caso e tutti i partecipanti devono indicare con il dito il partecipante chiamato.

Una volta che le dita di tutti sono puntate al partecipante, lo stesso a sua volta chiama un altro nome e gli altri indicano con gli indici il nuovo nominato. E così via.

E’ utile per conoscere i partecipanti e i loro nomi e ad esempio introdurre il concetto di “uscire dalla zona di comfort”.

Tempo: dedicare non più di 5-7 minuti all’attività.

Scopri di più – Power Activities On Live – Ice Breaking

“Cineforum”

POST - IT

Attività di riflessione dopo la visione di spezzoni di film .

Strumenti: Mural-Video-Chat-Whatsapp

Scegliere alcuni brevi video in base alle tematiche che volete trattare.

Osservare insieme ai partecipanti i filmati, dopo aver inviato loro il link in chat o condividendo con loro il vostro schermo (cosa possibile su molte piattaforme).

• Al termine della visione organizzare un cineforum in sottogruppi invitando i partecipanti a riflettere ed a rispondere alle domande che avrete preparato.

• L’ideale è utilizzare dei post.it, dove ogni gruppo sceglierà un colore differente.

• L’attività di riflessione puo’ essere svolta anche individualmente, richiedendo ai singoli di rispondere ognuno su un proprio post.it .

Tempo: il calcolo del tempo dovrà tenere conto della durata dei filmati. L’ideale sarebbe di 3 minuti per filmato, il tempo dedicato alla riflessione circa 15-20 minuti, cui va aggiunto il tempo stimato per la condivisione in plenaria e la concettualizzazione.

Scopri di più – Power Activities On Live – Attività di riflessione

“Presentiamoci”

Ice-breaker per prendere confidenza con lo strumento e presentarsi.

Questa proposta è stata creata per raggiungere più scopi e dare armonia alle richieste fatte ai partecipanti.

Personalmente adoro mantenere un fil-rouge nelle progettazioni perché i partecipanti si sentano protagonisti della storia-metafora.

Strumenti: Mural-Video-Chat-Whatsapp

• Chiedere ai partecipanti di scrivere su un pos.it il loro nome in stampatello; è capitato più volte che aprendo l’applicazione con un tale browser, il sistema di scrittura non fosse formattato correttamente. Il consiglio, in caso di difficoltà, è quello di far cambiare browser al partecipante. Obiettivo: prendere confidenza con gli strumenti e verificarne il funzionamento.

• Chiedere ai partecipanti di giocare con i post.it e spostarli in base a determinate richieste che lancia il formatore. Esempi: mettere i post.it in ordine alfabetico per nome, mettere i post.it in ordine di luogo di residenza da nord a sud, e altre proposte simili.

• L’attività prosegue con la richiesta di utilizzare un foglio, matita, carta e colori, e rappresentare la propria persona secondo parametri che rispondano a determinate richieste. Ad esempio: quali passioni si nutrono, di cosa ci si occupa, come si é visti dagli altri, cosa si vorrebbe che gli altri dicessero di sé, cosa non piace fare.

• Si chiederà quindi ai partecipanti di formare delle coppie utilizzando il gruppo Whatsapp, preventivamente organizzato dal formatore. E’ bene lasciare ai partecipanti libertà di formare coppie a proprio piacimento, azione che costituirà anche spunti di riflessione. Le coppie si telefoneranno e racconteranno all’interlocutore quanto hanno elaborato, senza mostrare il disegno in alcun modo. Concedere 10 minuti di tempo a coppia per scambiarsi le presentazioni.

• Una volta tornati in plenaria ogni partecipante presenterà il collega che ha intervistato.

Tutto questo consentirà di far emergere ed osservare capacità comunicative, efficacia dell’ascolto, soddisfazione relativa alla presentazione di se stessi fornita da un altro.

Scopri di più – Power Activities On Live – Team Building

Cari lettori, sperando che quanto condiviso abbia incontrato il vostro interesse, voglio aggiungere che, tra i tanti, l’aspetto più sfidante per noi è stato quello di restare fedeli e connessi al principio del modello di apprendimento esperienziale, che ci appassiona maggiormente e che riteniamo più efficace per la crescita e per il cambiamento desiderato dalle persone.

La sfida che questo tempo ci impone sarà, anzi già è, una imprevista occasione di crescita che ci permetterà di continuare a supportare le persone e le aziende anche in questo particolare periodo.

       Digitalizzazione dunque, ma con il cuore.

Editing di Patrizia Fato.